Se nelle prossime due settimane il ministro dello Sviluppo economico si impegnera’ a sbloccare la portabilita’ dei mutui, una legge dello Stato non applicata dalle banche,come la cancellazione automatica dell’ipoteca sui mutui già estinti e l’istituto della surroga, vuol dire che con un ritardo superiore ad un semestre,riconosce che il decreto che porta il suo nome,è lettera morta perché aggirato dall’arroganza e dalla supponenza delle banche, che dovranno essere severamente sanzionate a questo punto, non già premiate dal Governo.
Adusbef, che ha ricevuto proteste da migliaia di cittadini,in merito alla mancata applicazione del decreto Bersani, da parte di un sistema bancario arrogante perché gode di ampie protezioni politiche e delle Autorità di controllo,con i quali va sempre più a braccetto, auspica che il ministro si impegni,con i fatti,non con le parole,anche a far applicare la simmetria dei tassi, in virtù dell’art.10 del decreto entrato in vigore nel giugno del 2006,per far restituire ai depositanti 5,7 miliardi di euro incamerato negli ultimi 15 mesi da istituti di credito che si sentono i veri padroni della Repubblica.
E visto che si deve dedicare alle banche, esortiamo il ministro a far verificare dai suoi uffici,come mai il balzello della commissione di massimo scoperto, dichiarato illecito da sentenze di Cassazione su precise impugnative di Adusbef, uscito dalla porta nel suo ddl, è immediatamente rientrato dalla finestra in maniera più gravosa e più pesante di prima per gli affidati e gli utenti dei servizi bancari e finanziari, che hanno la sventura di aver bisogno di rivolgersi alle banche per far fronte ad esigenze di liquidità o per finanziare progetti di sviluppo aziendali.
Il vento dell’antipolitica che soffia sempre più forte ed impetuoso, non deriva solo dai privilegi della casta degli intoccabili,dalle 570.000 auto blu ai mutui di favore per acquistare case a prezzi stracciati, o da politicanti che utilizzano voli di Stato,mentre milioni di pendolari ogni giorno devono utilizzare treni fatiscenti in perenne ritardo svegliandosi alle 4 di mattina per raggiungere il posto di lavoro,servizi di trasporto pubblico inefficienti,o da 7 milioni di precari a 700 euro al mese,perfino ricattati per il rinnovo del contratto che non possono costruirsi un futuro,ed invecchiano senza speranza a carico delle famiglie,ma per l’incapacità della classe politica di cogliere i gravi disagi di vasti strati di popolazione costretti ad una vita a rate,perchè non riescono più a far quadrare i bilanci famigliari e devono indebitarsi per sopravvivere o solo per mandare i figli a scuola.
Quando il ministro Bersani,che non è neppure il peggiore della compagine governativa, afferma a 15 mesi dal decreto sulla simmetria dei tassi ed a 7 mesi da quello sulla portabilità dei mutui,che deve ancora studiare il problema nelle prossime due settimane, mentre 3,2 milioni di cittadini indebitati a tasso variabile per gli esclusivi cattivi consigli delle banche,con rate aumentate di 1.500-2.000 euro, sono a rischio insolvenza e perderanno la casa costata sacrifici e sudore per precisa responsabilità degli istituti di credito che in un mercato non protetto da Bankitalia dovrebbero aiutare a prevenire l’insolvenza con la rinegoziazione gratuita per non perdere il cliente, vuol dire che la distanza tra la classe politica ed il paese reale,che soffre,si arrabbia ed è sempre più indignato per usi,abusi ed ordinari soprusi degli “amici banchieri”, è diventata abissale ed incolmabile.
Non è solo il problema della portabilità dei mutui che è percepito in maniera drammatica dai cittadini signor Ministro Bersani,ma un corollario di illegalità,soprusi,prepotenze, vessazioni, iniquità sociali e privilegi non più tollerabili dai “comuni mortali”.
Adusbef: “Mutui: La Repubblica delle banche rende abissale la distanza tra classe politica e cittadini.”
di 2 Ottobre 20071
Luigi 25 Novembre 2007 il 16:30
Non è giusto pagare delle spese, nel momento in cui una persona vuole passare da un tasso variabile a tasso fisso con la stessa banca, e si ritrova costretta a estinguere il primo mutuo per aprirne un altro affrontando le spese del notaio.. E questo anche se si è sempre all’interno dello stesso circuito bancario, potendo invece semplificare con una banale pattuazione interna tra mutuato e mutuatario!!