Fra i diversi strumenti che vengono messi in campo per arginare il problema dell’alloggio, primeggia l’Edilizia Residenziale Pubblica, il cui patrimonio è costituito dall’insieme delle abitazioni di proprietà degli Istituti di previdenza, degli IACP, delle Agenzie territoriali per la Casa, degli enti locali e delle altre amministrazioni pubbliche.
Nell’insieme si tratta di una piattaforma residenziale che comprende circa 1,4 milioni di alloggi, ma considerando il solo patrimonio degli IACP, delle agenzie e degli enti locali (Comuni, Province e Regioni), che in particolare utilizzano il proprio patrimonio abitativo per il sostegno alle famiglie maggiormente disagiate, la sua consistenza si riduce a circa 1 milione di unità. Ciononostante risulta, per dimensione, il maggiore operatore presente sul territorio, ma assume una portata assai marginale se raffrontato alla consistenza dell’edilizia sociale presente nella buona parte dei paesi europei occidentali (ad esempio Olanda, Svezia, Germania).
La produzione di alloggi a totale carico dello Stato, che negli anni ’80 era stata di circa 34.000 per anno, si è andata progressivamente riducendo. Nel 2004 le abitazioni ultimate in tutta Italia sono state solo 1.900. Un’abitazione su due risulta oggi edificata prima del 1981. Se tali sono le cifre essenziali in merito alle dimensioni del patrimonio destinato alle fasce più deboli della
popolazione, è evidente il problema della difficile accessibilità a questo alloggi, osservando ad esempio le statistiche che parlano, a Milano, di una soddisfazione della domanda pari solamente al 3,4%, dato in linea con la media nazionale.
Fonte: Nomisma