Non bastano le rassicurazioni dell’Abi per escludere un rischio di insolvenza per migliaia di famiglie, indebitate al 91% a tasso variabile per prestiti di lunga durata per esclusiva responsabilità delle banche, che ancora oggi difendono una posizione sbagliata,affermando che chi ha contratto mutui indicizzati, quando i tassi fissi erano al minimo storico e pari al 3,60 % nel 2003, avrebbero guadagnato e non perso (non solo in termini economici).
Come fa l’Abi ad affermare che la situazione è sotto controllo e che non ci sono rischi, né aumenti dei pignoramenti,che al contrario risultano negli uffici giudiziari ed emerge anche dall’aumento delle sofferenze bancarie, se sono stati indotti ad indebitarsi a tasso variabile 3,2 milioni di famiglie con rate cresciute anche del 50% dal 2005, mentre non muove un dito per aiutare la rinegoziazione ed applicare la legge Bersani sulla portabilità, limitandosi ad affermare che bisogna allungare la vita del mutuo a titolo oneroso, ossia da 1.000 a 3.000 euro, con nuove istruttorie e nuovi atti notarili ?
Come non bastano, in una economia globale dove vengono confezionati prodotti finanziari ad altissimo rischio infarciti ed insaccati con junke bond, ma garantiti con il bollino blu da tripla “A” delle tre sorelle monopoliste del rating,quali Moody’s,Standard & Poor’s, Fitch, le rassicurazioni delle autorità di controllo tese ad escludere che banche, fondi e prodotti finanziari commercializzati in Italia,siano immuni da sub-prime.
Adusbef e Federconsumatori tornano a chiedere a banche,fondi ed Autorità di controllo, un’operazione di trasparente verità, perché non basta cavarsela con le affermazioni secondo le quali le banche italiane sarebbero esposte con i sub-prime con una percentuale minima dell’1,5 per cento del loro patrimonio (che è pur una somma ragguardevole) quando ogni giorno,escono allo scoperto risparmiatori truffati e raggirati ai quali sono stati venduti,per tranquilli fondi monetari, prodotti bidone che hanno bruciato buona parte del loro sudato risparmio.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)