Potenza, Assisi, Bastia Umbra, Piedimonte Etneo a le amministrazioni della Comunità montana della Garfagnana i vincitori di “Restare in piedi” il primo concorso nazionale per la pianificazione d’emergenza
Potenza, Assisi e Bastia Umbria sono i comuni di grandi dimensioni a rischio sismico che possono vantare i migliori piani d’emergenza in caso di terremoto, vincendo a pieno titolo ex aequo la categoria per le medie e grandi amministrazioni comunali d’Italia del primo concorso nazionale dedicato ai comuni a rischio sismico. In Sicilia invece in vincitore della categoria “piccoli comuni”, Piedimonte Etneo in provincia di Catania può vantare infatti il migliore piano d’emergenza tra le amministrazioni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.Definizione dello scenario di danno, puntuale studio del territorio, organizzazione di un corretto modello di intervento di protezione civile e incisive attività di informazione rivolte ai cittadini per di creare una vera e propria sensibilità per i temi legati alla prevenzione e alla mitigazione dei rischi: questi i segreti che hanno portato sul podio questi comuni.
“Restare in piedi”, questo il nome del concorso, è un’iniziativa di Legambiente e Dipartimento di Protezione Civile che ha coinvolto 708 comuni ad alto rischio sismico e ben 2.345 a medio rischio. Oggi a Serravalle di Chienti (Mc) nel corso di un convegno dedicato si è arrivati alla fase finale del progetto con la premiazione dei sindaci vincitori, con la presenza di Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente; Fabrizio Colcerasa, vice capodipartimento della Protezione Civile; Gianmario Spacca, presidente della Regione Marche e Mauro Dolce del Dipartimento della Protezione Civile insieme a numerosi altri esperti del settore.
“Restare in Piedi – spiega Francesco Ferrante – rappresenta un’esperienza innovativa per valorizzare l’opera di pianificazione e prevenzione che molti Enti locali praticano concretamente sul loro territorio. Esempi positivi importanti, soprattutto per il rischio sismico che risparmia poche porzioni del nostro Bel Paese, che dovrebbero essere sempre più riprodotti dal Sud al Nord d’Italia. Il poter contare su un sistema efficace di intervento di protezione civile nazionale non può da solo garantire la sicurezza del territorio. Sono soprattutto i comuni – conclude Ferrante – ad avere un ruolo da protagonisti nella mitigazione del rischio sismico”.
A salire sul podio dei vincitori ci sono anche i comuni della Comunità montana della Garfagnana (LU), conquistando il premio per la categoria del concorso “piani intercomunali d’emergenza”, dimostrando una coerenza tra scenari di rischio e organizzazione del territorio.
“Tutti i piani di emergenza che sono stati iscritti al premio nazionale – spiega Simone Andreotti, responsabile protezione civile di Legambiente – sono di altissima qualità, dimostrando quanta strada sia stata fatta in Italia per la prevenzione e lo sviluppo di un buon sistema locale di protezione civile. Ma sono ancora casi troppo isolati, che si scontrano con una situazione di ritardo ancora diffuso. La redazione e l’aggiornamento di Piani Comunali d’Emergenza e le campagne informative rivolte alla cittadinanza sono strumenti fondamentali per mettersi in sicurezza in caso di sisma, attività che vedono ancora troppi Sindaci ancor ancora in netto ritardo..”
Oltre ai vincitori, Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile hanno consegnato menzioni speciali a quelle realtà locali che si sono distinte per buone pratiche da valorizzare e da diffondere nel nostro Paese come la Comunità montana Amiata Val d’Orcia (SI) e i comuni di Nicolosi (CT) e Cagli (PU).
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