Mutui: Dopo aver enfatizzato portabilità e surroga, per far attivare la concorrenza ed andare incontro alle esigenze dei cittadini, 3,2 milioni a tasso indicizzato “strozzati dagli aumenti delle rate, non c’è alcuna banca che applichi la rinegoziazione!
La Legge n° 40 del 2 aprile 2007 (cosiddetta Legge Bersani) sulla portabilità dei mutui,ha sancito il diritto di un mutuatario a trasferire il suo debito ad un’altra banca, che gli potrebbe proporre condizioni migliori,anche ai sensi della surroga,ossia l’articolo 1202 del Codice Civile, che disciplina la “surrogazione per volontà del debitore”.
Con tale dispositivo la nuova banca subentra nella garanzia ipotecaria già iscritta dal creditore originario, mediante atto di surrogazione annotata a margine dell’ipoteca, evitando così, come accadeva in passato,che la sostituzione di un mutuo avvenisse tramite la cancellazione della vecchia ipoteca e l’iscrizione di una nuova. Con la sottoscrizione della surroga la banca subentrante provvederà a saldare il vecchio debito residuo, sostituendosi al creditore originario nella relazione con il mutuatario, che rimborserà la nuova banca, alle condizioni concordate con essa.
Ma la protervia e l’arroganza del cartello bancario è provato dal fatto che ad oltre 6 mesi dal decreto Bersani,entrato in vigore il 2 aprile 2007, non esista traccia ancora oggi in un rilevante campione di Istituti di credito indagato da Adusbef, di una sola banca che attui la portabilità, la surroga o la rinegoziazione dei mutui, andando incontro alle esigenze di 3,2 milioni di mutuatari che si sono indebitati a tasso variabile per prestiti di lunga durata ascoltando i cattivi consigli,in qualche caso le imposizioni delle banche, invece che di irripetibili tassi fissi scesi sotto il 3,5%.
Ciò significa che lo stesso cliente, frodato dalla banca perché indotto ad indebitarsi a tasso variabile quando già le banche sapevano che la tendenza dei tassi era all’aumento, che volesse rinegoziare il suo mutuo perché non riesce più a pagare la rata aumentata del 50%,ad es. da 1.000 euro a 1.500 euro al mese,per modificare anche un solo parametro del suo contratto con la “sua banca”, deve ricominciare tutto da zero come se fosse un perfetto sconosciuto e che deve cominciare a pagare anche 1.000 euro di nuove spese di istruttoria ed effettuare un nuovo atto notarile per continuare ad ingrassare la casta dei notai alla modica somma di 2.000-3.000 euro !
L’articolo 10 del decreto Bersani (Dl 4 luglio 2006, n. 223), convertito dalla legge 248 del 4 agosto (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 agosto) prevede che le variazioni contrattuali dei contratti di durata sono inefficaci «se pregiudizievoli per il consumatore», nel caso non rispettino alcune regole. Tra esse la simmetria dei tassi,che devono viaggiare n parallelo in caso di aumenti o di diminuzioni del costo del denaro,sia sugli impieghi (mutui,fidi,prestiti),che sui depositi (libretti di risparmio,conto corrente,ecc.). Non esiste una sola banca che non imponga il pagamento di salatissime spese notarili per trasferire o “surrogare” il mutuo; non esiste un solo Istituto di Credito, il quale, mentre ha consigliato fraudolentemente ai risparmiatori di investire in tranquilli fondi monetari (Fineco,Parvest,BNP Paribas ad es.),infarciti di “sub-prime” ad altissimo rischio, alla stessa stregua di Parmalat,Cirio e bond argentini, facendo subire perdite rilevanti in un solo mese, abbia applicato l’art.10 del decreto Bersani adeguando i tassi di interessi sui depositi,con analoga simmetria effettuata sui mutui,fidi,prestiti,incamerando un surplus di ben 5,7 miliardi di euro dal giugno 2006, data di entrata in vigore del decreto Bersani.
Adusbef e Federconsumatori,nel denunciare ancora una volta gli arbitrari usi e gli illeciti abusi bancari a danno della collettività, dalle famiglie alle imprese, chiedono al Governo di affrontare la questione bancaria,diventata una vera e propria emergenza democratica, per evitare che le pur lodevoli liberalizzazioni del ministro Bersani,diventino la cartina di tornasole di una ben architettata presa in giro a danno dei cittadini e del Paese.