Il Comune di Roma ha previsto una fase di autoregolarizzazione spontanea con notevole riduzione dei costi per coloro che, volontariamente, regolarizzeranno la posizione catastale del proprio immobile.
Molte variazioni immobiliari non sono state dichiarate al catasto
Gli immobili di una grande città come Roma sono continuamente oggetto di lavori di nuova costruzione, ristrutturazione e cambiamenti nell’uso. Le numerose modificazioni spesso non registrate subite nei decenni dagli edifici, a volte da intere zone della città, hanno infatti determinato diffuse situazioni di incoerenza tra catasto e realtà immobiliare.
Si tratta, in particolare, di edifici o singole unità immobiliari mai dichiarate in catasto, ma anche di interventi edilizi o cambi di destinazione d’uso non comunicati e di immobili che sono passati dalle categorie degli esenti a quelle soggette ad imposizione per i quali non vengono applicate le imposte dovute.
Al fine di porre rimedio a questo stato di cose, il comma 336 dell’art. 1 della legge 311/2004 ha stabilito che i comuni, nei casi di incoerenza, possono notificare ai proprietari la richiesta di effettuare la dovuta variazione catastale e, nel caso di ulteriore inadempienza, trasmettere gli atti all’Agenzia del Territorio, per attivare una variazione d’ufficio, con addebito dei costi al proprietario.
In questi casi graverebbero sul proprietario, oltre ai costi “tecnici”, indicati in un’apposita tabella dell’Agenzia del Territorio (Determinazione del 30 giugno 2005), anche tutti i costi connessi al recupero della maggior ICI dovuta per la modifica del valore catastale, con applicazione di sanzioni ed interessi a partire dalla data in cui la dichiarazione o variazione catastale avrebbe dovuto essere presentata.
La definizione agevolata: mettersi in regola a condizioni di favore
Il Comune di Roma, prima di dare attuazione alle procedure del comma 336, ha previsto, con delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 1° febbraio 2007, una fase di “autoregolarizzazione” spontanea con notevoli abbattimenti dei costi per il cittadino. Coloro che di propria iniziativa, senza attendere notifiche da parte del Comune, regolarizzeranno la posizione catastale del proprio immobile, presentando una denuncia di accatastamento,ovvero una variazione catastale tramite la procedura DOCFA, potranno mettersi in regola ai fini dell’ICI arretrata pagando la metà dell’imposta, senza sanzioni né interessi.
Roma Entrate, la società incaricata dal Comune di Roma delle attività per l’aggiornamento degli archivi catastali, l’acquisizione di informazioni urbanistico-edilizie e la regolarizzazione delle classificazioni catastali incongrue, sta inviando lettere di sollecito bonario per la definizione agevolata dell’ICI ai proprietari di immobili. Le lettere inviate hanno lo
scopo di sensibilizzare i proprietari degli immobili più esposti al rischio di classificazioni catastali errate: pensiamo alle abitazioni del centro di Roma o di altre zone di pregio che sono ancora classificate come “popolari” (o addirittura come “ultrapopolari”!) pur essendo state più volte ristrutturate ed adeguate a standard medi o elevati di qualità.
In realtà è interesse di tutti i proprietari di immobili che hanno subito ristrutturazioni, recenti e meno recenti, verificare se è necessario adeguare l’iscrizione al catasto.
Vi invitiamo, pertanto, ad effettuare una verifica, con l’ausilio di un tecnico abilitato, sulla effettiva necessità di variazione catastale.
Per limitare i costi tecnici di un’eventuale variazione catastale, il Comune di Roma ha sottoscritto una convenzione con il Collegio Provinciale dei Geometri di Roma, in base alla quale tale verifica sarà gratuita e le tariffe, in caso di necessità di intervento in catasto, saranno ridotte.
Potrete ricercare un tecnico che ha aderito alla convenzione, telefonando dalle 9.00 alle 13.00 al Numero Verde 800.017.250, o anche consultando il sito www.georoma.it.
Come si fa
Per usufruire delle agevolazioni ICI previste dal Comune di Roma a seguito dell’aggiornamento catastale, dovrete:
– incaricare un tecnico della presentazione in Catasto della denuncia di variazione (DOCFA), con costi professionali ridotti del 25% rispetto a quelli stabiliti dall’Agenzia del Territorio ai fini del comma 336, sulla base della convenzione;
– versare entro 30 giorni la maggior imposta dovuta per effetto della variazione catastale, calcolata dalla data indicata nel DOCFA, ridotta del 50%, senza interessi e sanzioni. Gli arretrati non devono comunque riguardare anni precedenti al 2002. I pagamenti devono essere effettuati uno per ogni anno, barrando la casella “ravvedimento” presente sul bollettino ordinario ICI;
– presentare al Comune la richiesta di definizione agevolata ICI, utilizzando l’apposito modulo e i relativi allegati (A, B e B1) .
Scarica la modulistica completa e gli allegati in formato zip.
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Fonte: Roma Entrate Spa