La crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti ha inevitabilmente preoccupato anche i risparmiatori italiani, in particolare coloro che sono soliti investire i propri risparmi in Borsa, in obbligazioni, in fondi di investimento e in polizze assicurative. Ma quali sono i rischi reali per il risparmiatore italiano e come evitarli?
Per rispondere a questa domanda, il Movimento difesa del cittadino (Mdc) ha realizzato un Dossier “Mutui subprime. I rischi per il risparmiatore italiano”, in collaborazione con Roma Nord Consulting, società di mediazione creditizia e consulenza finanziaria. In particolare, visto l’attuale contesto, Mdc e Roma Nord Consulting suggeriscono a chi ha effettuato o si accinge a fare un investimento di:
1) rivolgersi alla propria Banca per avere una puntuale informativa;
2) sottoscrivere qualsiasi tipologia di investimento non soltanto sulla base dei rapporti di amicizia, fiducia e fidelizzazione con il direttore di banca, il promotore o il consulente finanziario, ma sulla comprensione realistica dei rischi e dei rendimenti reali o presunti tali del prodotto;
3) avere cautela nell’acquisto di titoli nel settore finanziario. A prescindere dall’esposizione soggettiva di ogni banca italiana sul problema subprime, ogni cattiva notizia sul fronte “banche” americano si ripercuote inesorabilmente sugli umori degli altri mercati scatenando quella reazione negativa di vendite diffuse, “panic selling”, su titoli dello stesso settore anche se non direttamente implicati nelle vicende americane;
4) se si decide di acquistare un fondo comune di investimento, assicurarsi sempre, chiedendo prima della sottoscrizione delle quote, quali tipologie di obbligazioni e titoli di stato il fondo può comprare e vendere e diffidare sempre da chiunque dica che questo o quel fondo garantisce un certo rendimento o peggio il capitale, perché è impossibile;
5) se in possesso di polizze index linked o se si pensa di farlo in futuro, recarsi in banca e farsi spiegare la struttura del prodotto solitamente composta da un’obbligazione e un derivato e pretendere una descrizione chiara e semplice sull’emittente e sull’obbligazione sottostante la polizza, che sicuramente allatto della sottoscrizione è stata offerta con rendimento e capitale garantito alla “scadenza” (soltanto alla scadenza);
6) se si decide di sottoscrivere un’obbligazione emessa dal proprio istituto di credito, magari perché allettati da un rendimento più interessante, assicurarsi sempre di aver ben compreso le caratteristiche del prodotto e i rischi impliciti dell’investimento: indicizzazione e prezzo di rimborso, titoli che compongono i panieri, se ci sono rendimenti minimi garantiti e se sono in linea con quelli dei Titoli di Stato e infine se l’obbligazione verrà quotata sui mercati regolamentati o no.
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Fonte: MDC