Nel 2006 i 10 comuni più “eco-compatibili” sono stati, nell’ordine, Trento, Venezia, Modena, Bologna, Bolzano, Livorno, Brindisi, Genova, Avellino e Aosta. Questa classifica prende in considerazione tutti i principali indicatori di cause generatrici di pressione ambientale e delle eventuali risposte da parte delle autorità. Gli indicatori considerati sono standardizzati, ovvero confrontati con i valori medi di tutti i comuni capoluogo tenendo conto della variabilità dei singoli fenomeni.
Trento è il comune più “eco-compatibile” in quanto non trascura alcuno dei settori esaminati ed è particolarmente attivo negli interventi di bonifica del rumore; inoltre, ha una percentuale di raccolta differenziata prossima al 50%, un’alta densità di verde urbano e ha approvato i piani per il verde e per l’energia.
Venezia è al secondo posto in particolare per la sua politica dei trasporti che, favorita anche dalla morfologia del territorio, dal basso tasso di motorizzazione e dal basso numero di motocicli, fa registrare un buon servizio di trasporto pubblico. Si rileva, inoltre, un elevato numero di inquinanti monitorati per il controllo della qualità dell’aria e la conseguente adozione dei piani del verde e dell’energia. La città della laguna registra, comunque, livelli superiori alla media nella quantità di rifiuti raccolti, nelle giornate di superamento del PM10 e nei consumi di gas metano.
Ai livelli più bassi della graduatoria si collocano invece, nell’ordine: Massa, Enna, Olbia, Frosinone, Imperia, Catania, Ragusa, Iglesias, Rimini e Vercelli.
Massa è il comune meno “eco-compatibile” a causa della più alta raccolta dei rifiuti urbani per abitante (con una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 25%), dell’alto consumo di acqua e del notevole numero di ciclomotori; sono inoltre da menzionare l’assenza di un piano del traffico, di una zonizzazione acustica e il ridotto monitoraggio degli inquinanti atmosferici.
Enna è al penultimo posto della graduatoria a causa del basso livello di raccolta differenziata dei rifiuti, della mancanza di centraline fisse per il monitoraggio dell’aria e dell’assenza del piano del traffico e della zonizzazione acustica.
Rispetto al 2005 sono in netto miglioramento le posizioni di Sassari e di Tortolì in Sardegna, ma anche quelle di Bolzano e di Siena. Al contrario sono in forte peggioramento quelle di Imperia, Lucca e Parma.
Testo integrale dell’indagine ISTAT: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070829_00/testointegrale.pdf