Gli italiani continuano ad investire nel mattone, soprattutto nelle città medie e nei luoghi turistici. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi – CSEI di Tecnoborsa su sei grandi Comuni, nel biennio 2005-2006, a fronte di una crescita nazionale di 7,2%, si registra un aumento delle transazioni del mercato residenziale pari al 2,4%. Nelle città prese in esame (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova) si constata un +12,7% contro il +13,3% del biennio precedente. Ciò significa che il successo delle compravendite è dovuto essenzialmente ai centri di medie dimensioni ed alle località a vocazione turistica.
Nelle grandi città gli acquisti immobiliari riguardano in prevalenza abitazioni di pregio ed aventi prezzi più elevati rispetto alla media nazionale. Le case di alto valore hanno registrato una crescita del 33,5%, rispetto al 12,8% rilevato nel totale Italia. Al contrario, nell’edilizia ordinaria si è verificato un aumento inferiore ai dati medi del Paese: 1,5% contro il 6,9%. “Il fenomeno – rileva Tecnoborsa – è da mettere in stretta relazione con l’elevato livello dei prezzi raggiunti nelle grandi città e il raddoppio dei tassi di interesse verificatosi in tutta Europa da dicembre 2005 a giugno 2007 che hanno riportato i tassi ai valori di sei anni fa”.
L’andamento del mercato immobiliare nelle grandi metropoli sta iniziando a rallentare. Secondo Tecnoborsa, il fenomeno non dipende dalla dimensione del Comune, ma è uniforme su tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio dall’Indagine 2007 è emerso che la Capitale è stata la città più attiva sotto il profilo degli acquisti immobiliari, mentre Milano lo è stata per gli immobili venduti. Sul fronte locazioni le città più vivaci sono state Torino e Palermo. Lo studio evidenzia che, rispetto al biennio 2003-2004, sono calate del 25% le compravendite di abitazioni principali. Sono salite invece le transazioni di seconde case e di immobili per investimento.
Ma quali sono i requisiti su cui si basa la scelta dell’acquisto? Sono soprattutto dimensione e prezzo. Per ciò che concerne invece “le motivazioni – afferma Tecnoborsa – che hanno spinto una famiglia a vendere un’abitazione, troviamo che è scesa la quota di chi ha venduto per acquistare un’abitazione principale, per liquidità e per fare altri investimenti finanziari; al contrario, è salita la quota di coloro che hanno venduto per acquistare una seconda casa per parenti prossimi e per le vacanze”.
In salita la richiesta di mutui abitativi (+2%). Nel periodo 2005-2006, oltre il 60% degli acquirenti ha fato ricorso ad un finanziamento o a un mutuo. Ricorrono al prestito in particolare coloro che comprano la casa principale, preferendo pagare un mutuo piuttosto che un canone di locazione quasi insostenibile.
Fonte: Help Consumatori